Cresce il mercato europeo del calcio

Milano, 4 giugno 2009 - Il mercato europeo del calcio è cresciuto nella stagione 2007/2008 di un miliardo di euro toccando quota 14,6 miliardi. È quanto emerge dall’ultimo “Annual Review of Football Finance” di Deloitte, secondo il quale i principali fattori che hanno determinato questa crescita sono stati l’incremento pari a 0,7 miliardi di euro dei ricavi delle prime cinque grandi Federazioni europee – le cosiddette “Big Five”- che hanno raggiunto i 7,7 miliardi, e l’organizzazione del Campionato Europeo UEFA 2008.
Nuovi e perfezionati accordi sui diritti televisivi hanno rafforzato la posizione della Premier League inglese, che si è classificata prima a livello mondiale in termini di ricavi. Le sue squadre infatti hanno generato ricavi pari a 2,4 miliardi di euro nella stagione 2007/2008, aumentando il divario con la sua principale rivale di ben un miliardo di euro, nonostante il deprezzamento del 15% della sterlina nei confronti dell’euro. “La continua crescita dei ricavi di Real Madrid e Barcellona, rispettivamente la prima e la terza squadra al mondo”, spiega Dan Jones, Partner dello Sport Business Group di Deloitte, “hanno consentito a La Liga spagnola di raggiungere la Bundesliga tedesca al secondo posto in classifica (entrambi con 1,438 miliardi di euro); la Serie A segue a breve distanza (1,421 miliardi di euro)”. “Ci aspettiamo”, continua Jones, “che la vittoria della Champions League da parte del Barcellona possa contribuire all’ascesa de La Liga al secondo posto nella stagione 2008/2009”.
Dario Righetti, Partner di Deloitte e responsabile del Consumer Business in Italia, aggiunge: “La Serie A si distingue per essere la Federazione a più veloce crescita a livello europeo. Infatti, i ricavi totali sono cresciuti di 357 milioni di euro (+34%) raggiungendo quota 1,4 miliardi. Il fatturato della Serie A è aumentato su tutti i fronti: + 33% dai diritti televisivi (incremento di 215 milioni di euro fino a quota 863 milioni); +31% dalla vendita dei biglietti (pari a 44 milioni di euro fino a toccare quota 185 milioni); +36% per i diritti commerciali (98 milioni di euro fino a quota 373 milioni). Tale miglioramento è principalmente dovuto al ritorno in Serie A da parte della Juve”.
Tenendo in considerazione la resistenza alla crisi economica manifestata dal mondo del calcio, Deloitte si aspetta, per le maggiori squadre europee, una crescita dei ricavi nella stagione 2008/2009 che dovrebbe proseguire in quella 2009/2010, sebbene a tassi meno significativi.
“La contrattazione collettiva dei diritti TV nella Serie A dalla stagione 2010/2011”, aggiunge Righetti, “ridurrà la polarizzazione dei ricavi tra le prime e le ultime squadre della classifica. Si ridurranno i ricavi delle squadre più importanti, anche se nel lungo periodo ne beneficerà tutto il settore: in primo luogo si dovrebbe assistere a un miglior equilibrio tra le disponibilità economiche di tutte le squadre, incrementando le possibilità delle piccole di competere adeguatamente contro le più grandi, rendendo ancora più affascinante lo spettacolo offerto. Secondo, non certo per importanza, una quota dei diritti dovrà essere obbligatoriamente destinata allo sviluppo del settore giovanile (il futuro delle società calcistiche) e a quello delle categorie inferiori. Sicuramente i primi anni del cambiamento saranno i più duri da affrontare, soprattutto per le squadre abituate a elevate quote di ricavi derivanti dai diritti tv”.
È incoraggiante che, nella stagione 2008/2009, la presenza dei tifosi negli stadi sia cresciuta del 2%. La Bundesliga, la Ligue 1, la Premier League e le maggiori squadre de La Liga si sono assicurate accordi di lungo periodo in merito ai diritti televisivi per la trasmissione delle partite in TV che garantiscono loro una significativa porzione dei ricavi.
I ricavi derivanti dai diritti televisivi funzioneranno da “materasso” al calo ipotizzato dei ricavi nella vendita di biglietti e abbonamenti, dovuto all’attuale andamento dell’economia.
La sfida più difficile potrebbe essere costituita dal mantenimento degli introiti commerciali e di un più alto livello dei prezzi dei biglietti corporate. Contemporaneamente però dovranno essere avviate idonee politiche finalizzate ad una corretta gestione e contenimento di costi e stipendi.
“Gli stadi di proprietà continuano a rimanere un’ottima strategia di crescita”, commenta Dario Righetti. “Alcune società hanno già intrapreso questa strada. Il primo stadio sarà quello della Juventus (apertura prevista per il 2011). Altri progetti sono in corso per stadi con dimensioni medie pari a 50 mila posti a sedere. Per le squadre più piccole e con minori disponibilità economiche, esistono anche soluzioni alternative. Si pensi agli stadi modulari. Un’ottima alternativa per provare a crescere”.
In generale la maggior parte dell’incremento nei ricavi realizzato nella stagione 2007/08 da tutte le Federazioni è stato speso per le operazioni di calcio mercato e per gli stipendi dei calciatori. Questi ultimi sono cresciuti complessivamente del 14%, ovvero di 588 milioni di euro, fino a toccare quota 4,8 miliardi e nessuna delle Big Five è esclusa.
In questo ambito la Serie A è la Federazione che ha registrato l’incremento maggiore, pari a 250 milioni di euro seguita dalla Bundesliga, con 105 milioni di euro. “Uno dei punti deboli delle squadre italiane”, osserva Righetti, “è proprio il principale indice di performance finanziaria delle squadre di calcio (stipendi/ricavi) che colloca i club italiani fra i peggiori d’Europa. Infatti, la Serie A italiana si attesta al 68%, in peggioramento rispetto all’anno precedente (63%). Pertanto, in considerazione della difficoltà ad aumentare i ricavi, è essenziale ridurre i costi operativi e aumentare gli investimenti nei settori giovanili”.
Dallo studio di Deloitte “Annual Review of Football Finance 2009” sono emersi altri interessanti spunti:
• La Serie A ha totalizzato il più elevato e assoluto tasso di crescita fra le Big Five nella stagione 2007-2008, con un incremento di 357 milioni di euro fino a toccare quota 1,421 miliardi (+34%), grazie anche al ritorno della Juventus. Gli stipendi medi della Serie A sono cresciuti di 250 milioni di euro, raggiungendo i 972 milioni (+35%).
• La Ligue 1 francese ha registrato invece il più basso tasso di crescita fra le prime cinque, pari a 17 milioni di euro (+ 2%, per un totale di 989 milioni di euro). Gli stipendi sono aumentati rapidamente, di 84 milioni di euro, portando il rapporto totale stipendi/ricavi al 71%, il più alto in
assoluto.
• I ricavi della Bundesliga sono cresciuti di 59 milioni di euro (+4%) fino a 1,438 miliardi. I ricavi derivanti dai diritti commerciali e dai biglietti venduti sono i principali fattori di questo incremento, incidendo rispettivamente per il 6% (35 milioni di euro) e 9% (28 milioni di euro). In particolare, la presenza negli stadi tedeschi risulta essere la migliore fra le Big Five con 42.600 presenze previste nella stagione 2008/2009 – la più alta dalla nascita della Federazione tedesca nel 1963.
• La Bundesliga ha segnato anche un altro primato: il più basso rapporto stipendi/ricavi (50%) di ogni altra Federazione, nonostante gli stipendi siano aumentati di 105 milioni di euro (+17%) per un totale di 725 milioni di euro nel 2007/2008.
• La Liga spagnola ha registrato un incremento di ricavi pari a 112 milioni di euro (+8%), piazzandosi al secondo posto in classifica, insieme alla Bundesliga. Real Madrid e Barcellona hanno contribuito per il 47% al giro d’affari totale della Federazione, enfatizzando la forte polarizzazione finanziaria nella Federazione spagnola, mentre gli stipendi sono cresciuti dell’8% fino a toccare i 900 milioni di euro.
• Le squadre della Premier League scozzese hanno registrato una crescita dei ricavi pari al 14% (calcolato in sterline), per un totale di 252 milioni di euro, in parte come risultato della presenza nella Champions League delle squadre Celtic e Rangers. Quest’ultima è arrivata nella finale della Coppa UEFA.
• Nella stagione analizzata da Deloitte, la Premier League ha registrato utili operativi record, pari a 234 milioni di euro, ritornando alla vetta della classifica quale Federazione più profittevole, scalzando la Bundesliga (136 milioni di euro) in prima posizione nella stagione 2006/07.
• La francese Ligue 1 condivide con la Serie A perdite operative.





Comunicato Stampa
Deloitte Italy SpA

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